Intelligenza Artificiale e tutela del diritto d’autore: le nuove sfide legali

Introduzione Nel panorama giuridico contemporaneo, pochi temi risultano tanto complessi e attuali quanto l’intersezione tra intelligenza artificiale e diritto d’autore. L’avvento di sistemi di IA generativa capaci di produrre testi, immagini, musica e video di qualità sorprendente ha sollevato interrogativi fondamentali che il nostro ordinamento è chiamato ad affrontare con urgenza. Come studio legale attivo nella consulenza in materia di proprietà intellettuale, abbiamo osservato il rapido evolversi di questo scenario e riteniamo doveroso offrire una disamina delle principali questioni giuridiche emergenti, con particolare attenzione al contesto italiano ed europeo. La natura delle opere generate dall’IA: chi è l’autore? Il nostro ordinamento, così come la maggior parte dei sistemi giuridici occidentali, ha tradizionalmente riconosciuto diritti d’autore alle creazioni dell’ingegno umano. L’art. 6 della legge sul diritto d’autore (l. 633/1941) stabilisce che “il titolo originario dell’acquisto del diritto di autore è costituito dalla creazione dell’opera, quale particolare espressione del lavoro intellettuale”. Tuttavia, i sistemi di IA generativa come DALL-E, Midjourney o ChatGPT pongono un interrogativo fondamentale: può un’opera generata autonomamente da un algoritmo essere oggetto di tutela autoriale? E in tal caso, a chi spetta la titolarità dei diritti? Le possibili risposte a questa domanda si articolano su più livelli: Ad oggi, l’ordinamento italiano non ha ancora fornito risposte definitive, ma la giurisprudenza più recente sembra orientarsi verso un riconoscimento della tutela autoriale solo in presenza di un apporto creativo umano significativo. L’addestramento dei modelli IA: questioni di copyright Un secondo aspetto critico riguarda l’utilizzo di opere protette da copyright per l’addestramento dei modelli di IA. I Large Language Models (LLM) e i sistemi generativi di immagini vengono “nutriti” con enormi quantità di dati, che spesso includono opere soggette a diritti d’autore. La questione è se tale utilizzo possa configurare una violazione dei diritti esclusivi degli autori originali. Il dibattito si articola intorno a diversi punti: La controversia ha già generato significativi contenziosi a livello internazionale. Ne è un esempio la causa intentata nel 2023 da diversi autori contro OpenAI, accusata di aver utilizzato libri protetti da copyright per addestrare ChatGPT senza autorizzazione. Analogamente, artisti e fotografi hanno avviato azioni legali contro Stability AI e Midjourney per l’utilizzo non autorizzato delle loro opere. L’AI Act europeo e le sue implicazioni per il copyright Il recente Regolamento sull’Intelligenza Artificiale (AI Act), approvato dal Parlamento Europeo nel marzo 2024, pur non affrontando direttamente le questioni di copyright, introduce obblighi di trasparenza che avranno un impatto significativo sulla proprietà intellettuale. In particolare, i fornitori di sistemi di IA generativa saranno tenuti a: Questi requisiti, pur non risolvendo il nodo fondamentale della legittimità dell’utilizzo di opere protette, rappresentano un primo passo verso una maggiore trasparenza e responsabilizzazione degli sviluppatori di sistemi IA. Strategie di tutela per i professionisti creativi In attesa di un quadro normativo e giurisprudenziale più definito, è possibile suggerire alcune strategie pratiche per i professionisti che utilizzano strumenti di IA generativa: Prospettive future e possibili interventi legislativi Il legislatore italiano ed europeo sarà inevitabilmente chiamato a intervenire per fornire maggiore certezza giuridica in questo ambito. Tra le possibili soluzioni normative in discussione: Conclusioni L’interazione tra intelligenza artificiale e diritto d’autore rappresenta una delle sfide più significative per il sistema della proprietà intellettuale nel XXI secolo. Come studio legale specializzato, riteniamo che l’approccio più efficace sia quello di coniugare la tutela dei diritti degli autori tradizionali con l’esigenza di non ostacolare l’innovazione tecnologica. La soluzione non potrà che emergere da un dialogo costruttivo tra legislatore, giurisprudenza, sviluppatori tecnologici e comunità creativa, con l’obiettivo di aggiornare il sistema del diritto d’autore mantenendone intatti i principi fondamentali.