Interest Rate Swap e Alea Contrattuale: Il Tribunale di Napoli Rafforza i Principi sulla Nullità Strutturale

Segnalazione a cura dell’Avv. Renato Scarlato e del dott. Alfredo Montefusco, che ringraziamo per aver portato all’attenzione questo significativo contributo giurisprudenziale.

Il Quadro Normativo e l’Evoluzione Giurisprudenziale

Il Tribunale di Napoli, con pronuncia del 29 aprile 2025, ha fornito un importante contributo al consolidamento dei principi giurisprudenziali in materia di contratti derivati, specificamente per quanto concerne gli Interest Rate Swap. La decisione si inserisce nel solco tracciato dalle Sezioni Unite della Cassazione n. 8770 del 12 maggio 2020 e dalla successiva giurisprudenza di legittimità, tra cui spiccano Cass. Civ. Sez. I, n. 32705/2022 e Cass. Civ. Sez. I, n. 24654/2022.

Per comprendere appieno la portata innovativa di questa pronuncia, è necessario partire da un concetto fondamentale: l’alea contrattuale negli strumenti finanziari derivati non può essere lasciata all’incertezza o alla discrezionalità dell’intermediario, ma deve essere chiaramente predeterminata e condivisa tra le parti contraenti.

Il Principio dell’Alea Sussistente Ab Origine

La Natura Aleatoria dei Contratti Derivati

Il Tribunale napoletano ha chiarito che la validità di un contratto di Interest Rate Swap presuppone necessariamente che l’alea sussista ab origine e sia calcolata secondo criteri scientificamente riconosciuti ed oggettivamente condivisi. Questo principio rappresenta il cuore della questione, poiché distingue nettamente tra una legittima operazione di copertura finanziaria e una mera scommessa mascherata da strumento di investimento.

La Corte ha evidenziato come, per essere meritevole di tutela giuridica, l’alea del contratto derivato debba essere riconoscibile fin dal momento della stipulazione. In altre parole, il rischio che entrambe le parti si assumono deve essere quantificabile e comprensibile secondo parametri oggettivi, non lasciato alla casualità o alle valutazioni unilaterali dell’intermediario finanziario.

L’Importanza degli Strumenti di Indagine e Previsione

Il giudice ha posto particolare enfasi sulla necessità che l’intermediario fornisca al cliente tutti gli elementi essenziali per comprendere la natura dell’operazione. Questi elementi comprendono non soltanto il valore iniziale del derivato, ma anche i criteri di calcolo, gli scenari probabilistici e i parametri di riferimento che influenzeranno l’evoluzione del contratto nel tempo.

La Nullità per Indeterminabilità dell’Oggetto

Il Vizio Strutturale del Contratto

La pronuncia del Tribunale di Napoli ha individuato nella mancata indicazione della formula matematica per il calcolo del mark to market un vizio che comporta la nullità strutturale del contratto per indeterminabilità dell’oggetto. Questo aspetto tecnico riveste una importanza cruciale che merita di essere spiegata in termini comprensibili anche ai non addetti ai lavori.

Il mark to market rappresenta il valore corrente del contratto derivato in un determinato momento, calcolato sulla base delle condizioni di mercato vigenti. Quando il contratto non specifica chiaramente come questo valore debba essere determinato, si crea una situazione di incertezza che rende impossibile per il cliente comprendere realmente a cosa si sta obbligando.

La Differenza tra Nullità Virtuale e Nullità Strutturale

Il Tribunale ha operato una distinzione fondamentale tra due tipologie di nullità che possono colpire i contratti derivati. La nullità virtuale, già oggetto di precedenti pronunce delle Sezioni Unite, si verifica quando l’intermediario viola i propri obblighi informativi, ma il contratto rimane strutturalmente valido. La nullità strutturale, invece, colpisce l’essenza stessa del contratto quando mancano elementi essenziali come la determinabilità dell’oggetto.

Questa distinzione non è meramente accademica, ma comporta conseguenze pratiche significative. Mentre la nullità virtuale può essere sanata attraverso il comportamento delle parti o il decorso del tempo, la nullità strutturale è insanabile e comporta l’inefficacia ab origine del contratto.

L’Accordo Preventivo sulla Misura dell’Alea

La Necessità di Criteri Oggettivi

Uno degli aspetti più innovativi della pronuncia riguarda l’affermazione secondo cui deve sussistere un accordo preventivo tra intermediario ed investitore sulla misura dell’alea. Questo accordo non può limitarsi a generiche dichiarazioni di accettazione del rischio, ma deve fondarsi su criteri scientificamente riconosciuti ed oggettivamente condivisi.

Il giudice ha chiarito che l’accordo delle parti non può riguardare soltanto il mark to market inteso come costo di chiusura anticipata del contratto, ma deve investire anche gli scenari probabilistici e concernere la misura qualitativa e quantitativa dell’alea e dei costi, inclusi quelli impliciti. In sostanza, il cliente deve essere messo nelle condizioni di comprendere non soltanto quanto potrebbe perdere, ma anche le probabilità che ciò accada e i fattori che potrebbero influenzare l’evoluzione del contratto.

I Parametri di Calcolo delle Obbligazioni Pecuniarie

La sentenza ha posto l’accento sulla necessità che siano chiaramente definiti i parametri di calcolo delle obbligazioni pecuniarie nascenti dal contratto, determinati in funzione delle variazioni dei tassi di interesse nel tempo. Questa precisazione tecnica assume particolare rilevanza pratica, poiché molti contratti di Interest Rate Swap stipulati in passato presentavano formule generiche o rinvii a parametri non meglio specificati.

Le Conseguenze Pratiche della Pronuncia

Per gli Intermediari Finanziari

La decisione del Tribunale di Napoli impone agli operatori del settore una revisione sostanziale delle proprie prassi contrattuali. Non è più sufficiente inserire clausole generiche di accettazione del rischio o formule matematiche complesse incomprensibili al cliente medio. È necessario invece predisporre una documentazione che illustri chiaramente i criteri di calcolo, gli scenari probabilistici e tutti gli elementi che concorrono alla determinazione dell’alea contrattuale.

Per la Clientela

Dal punto di vista della tutela del cliente, la pronuncia apre prospettive significative per tutti coloro che abbiano sottoscritto contratti derivati caratterizzati da vizi nella determinazione dell’alea. La possibilità di eccepire la nullità strutturale per indeterminabilità dell’oggetto rappresenta uno strumento di difesa particolarmente efficace, poiché non soggetto ai termini di prescrizione che potrebbero invece precludere altre forme di tutela.

L’Approccio Pedagogico della Giurisprudenza

La Funzione Educativa delle Pronunce Giudiziarie

Ciò che rende particolarmente apprezzabile la pronuncia del Tribunale di Napoli è l’approccio pedagogico con cui affronta la materia. Il giudice non si limita a enunciare principi astratti, ma fornisce indicazioni concrete su come debba essere strutturato un contratto derivato per essere considerato valido. Questa metodologia contribuisce a creare maggiore chiarezza in un settore tradizionalmente caratterizzato da complessità tecniche spesso utilizzate per oscurare piuttosto che per illuminare.

La Costruzione di un Sistema di Tutele Efficaci

La sentenza si inserisce in un più ampio processo di costruzione di un sistema di tutele efficaci per gli investitori. Partendo dal principio che l’informazione deve essere non soltanto fornita, ma anche comprensibile e utilizzabile, la giurisprudenza sta progressivamente definendo standard sempre più rigorosi per la validità dei contratti finanziari complessi.

Prospettive Future e Consolidamento Giurisprudenziale

La pronuncia del Tribunale di Napoli rappresenta un ulteriore tassello nel consolidamento di un orientamento giurisprudenziale sempre più attento alla sostanza dei rapporti contrattuali rispetto alla loro forma esteriore. L’evoluzione in corso indica chiaramente che i tribunali non si accontentano più di verificare la presenza formale di clausole e dichiarazioni, ma scrutinano sempre più attentamente la reale comprensibilità e determinabilità degli elementi essenziali del contratto.

Questo orientamento è destinato a influenzare non soltanto le controversie future, ma anche la prassi contrattuale degli intermediari, che dovranno necessariamente adeguare i propri standard documentali e informativi ai principi ormai consolidati dalla giurisprudenza di merito e di legittimità.

Ringraziamo ancora una volta l’Avv. Renato Scarlato e il dott. Alfredo Montefusco per aver segnalato questa importante decisione, che contribuisce significativamente al consolidamento di principi fondamentali per la tutela degli investitori nel settore dei contratti derivati. Il loro costante impegno nel monitoraggio dell’evoluzione giurisprudenziale rappresenta un servizio prezioso per l’intera comunità professionale.

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